Le autorità australiane affermano che Naveed Akram e suo padre Sajid Akram hanno compiuto una sparatoria terroristica coordinata e antisemita durante una affollata celebrazione di Hanukkah vicino a Bondi Beach a Sydney, uccidendo almeno quindici persone e ferendone circa quaranta tra fedeli e passanti, nel peggior massacro armato nel paese da quasi trent’anni.Gli investigatori riferiscono che il proprietario di armi con regolare licenza Sajid è stato ucciso dalla polizia, mentre il figlio pakistano di ventiquattro anni Naveed rimane piantonato in ospedale, mentre gli agenti sequestrano sei armi registrate, neutralizzano rudimentali bombe artigianali, perquisiscono abitazioni a Bonnyrigg e Campsie alla ricerca di possibili complici e sottolineano che non c’è stato un terzo attentatore nonostante la confusione iniziale sulle identità e la caotica risposta d’emergenza.Tra i morti e i feriti figurano
Alexander Kleytman,
Larisa Kleytman, il cittadino francese
Dan Elkayam, un cittadino israeliano non identificato, il rabbino nato a Londra
Eli Schlanger e il fruttivendolo
Ahmed al Ahmed, il cui tentativo di disarmare un aggressore, ripreso in un video molto condiviso, ha suscitato elogi da
Anthony Albanese,
Benjamin Netanyahu,
Emmanuel Macron,
Isaac Herzog,
Donald Trump e altri leader che hanno condannato il massacro come un atto di puro male, promesso sostegno alla comunità ebraica australiana e messo in guardia contro il crescente antisemitismo violento nel mondo, mentre in Svezia la polizia ha rafforzato la sicurezza presso i siti ebraici.