La Corte dei Conti ha pubblicato le motivazioni secondo cui il decreto del Ministero delle Infrastrutture che approvava variazioni al contratto per il Ponte sullo Stretto è incompatibile con le regole UE, dopo che il governo ha presentato un maxiemendamento che posticipa 780 milioni di euro dei lavori al 2033.I giudici hanno rilevato possibile violazione dell’articolo 72 della direttiva UE 2014/24, incertezze su un aggiornamento valutato 787.380.000 euro e la sostanziale modifica del contratto dovuta al passaggio a finanziamento interamente pubblico.Angelo Bonelli,
Chiara Braga e
Antonio Nicita hanno chiesto dimissioni, rispetto della legge e la riallocazione dei fondi, mentre il Senato discuteva il maxiemendamento che ha rimodellato la legge di stabilità con circa 3,5 miliardi di misure per le imprese.