La Corte di giustizia dell'Unione europea ha rimandato il caso alla magistratura danese perché determini se il criterio dei residenti "non‑occidentali" costituisca trattamento diseguale, dopo il ricorso contro il "ghetto package" del 2018 che ha portato a demolizioni e sfratti forzati.La disputa riguarda Mjølnerparken a nord‑ovest di Copenaghen, dove le ruspe hanno rasato alloggi sociali e oltre 1.000 persone sono state costrette a trasferirsi dopo che l'area è stata etichettata come "ghetto" e poi rinominata "area di trasformazione" nel programma "Una Danimarca senza società parallele: Niente ghetti entro il 2030."Tredici querelanti guidati da
Majken Felle sostengono che la soglia numerica discrimini per origine etnica, l'ex residente
Muhammad Aslam ha accusato
Mette Frederiksen di aver indicato "nemici", e la giurista
Kirsten Ketscher avverte che una sconfitta potrebbe bloccare ulteriori sfratti mentre le autorità prevedono di demolire oltre 4.000 unità e vendere più di 600 in 18 aree.
Pubblicata: 13h | Aggiornata: 3h